Il Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena è un ente la cui origine risale agli inizi del XVIII secolo; costituitosi nella forma attuale nel 1887, ha per fine il miglior uso e la più equa distribuzione delle acque tra gli interessati, la sorveglianza e la manutenzione dei condotti, l'allontanamento delle acque piovane dal territorio servito ed il riparto delle spese fra gli utenti in relazione delle rispettive interessenze. Provvede pertanto alla regolazione idraulica del territorio sotteso al proprio sistema artificiale.
La sede dell'amministrazione consorziale è stabilita in via della Grada 12 in Bologna. La gestione è assicurata dal Consiglio Consorziale composto da 15 membri in rappresentanza dell'intero corpo degli Interessati che si riunisce biennalmente in Assemblea Generale. In seno al Consiglio dei Delegati viene eletta l'Assunteria composta da 5 membri compreso il Presidente. Insieme svolgono l'ordinaria gestione del Consorzio. Nessun compenso è riconosciuto a chi ricopre cariche amministrative consortili. Compongono gli organi amministrativi esclusivamente i diretti Interessati detti consorziati. Fanno parte del Consorzio tutti gli Interessati nei condotti del canale di Savena in Bologna tanto per derivazione ed uso d'acqua quanto per scolo. I proventi che servono per il raggiungimento degli scopi statutari derivano dalla sola contribuenza consortile, senza alcun finanziamento esterno.
Operando al fine di assicurare la miglior distribuzione delle acque e lo smaltimento delle stesse in occasione di particolari eventi atmosferici sfavorevoli, di fatto il Consorzio provvede alla regolazione idraulica del territorio sotteso al proprio sistema artificiale. Sempre a tal fine assicura la buona conservazione e l'efficienza delle opere che sono di propria pertinenza e suddivide fra tutti gli Interessati le spese relative alla loro manutenzione e gestione.
Numerose sono le peculiarità che distinguono il Consorzio degli Interessati nelle Acque del Canale di Savena da altre realtà consortili. Il sistema idraulico gestito è di proprietà consortile e non di pertinenza del Demanio, del Comune o di HERA. L'area di competenza è esclusivamente urbana, anche se con le acque veicolate dal sistema artificiale si alimenta una vasta area a forte vocazione irrigua. La vocazione principale oggi è l'uso ambientale. È andata acquisendo rilevante importanza la funzione di gronda naturale, quindi la capacità del sistema idraulico di raccogliere e smaltire le acque dell'intera area servita.
La forte caratterizzazione storica non deve trarre in inganno, l'attività consortile si è nel tempo adeguata al mutare delle necessità del territorio e alle diverse richieste delle attività dell'uomo. Solo per esempio può essere citata la possibilità di tenere divise le acque bianche dalle nere, ottenendo contemporaneamente il contenimento delle acque utilizzate e la migliore efficienza dell'impianto di depurazione (IDAR), fattori entrambi che favoriscono il riuso delle reflue contribuendo al miglioramento dell'ambiente. Altro esempio è la possibilità di cablare la città sfruttando la estrema capillarità del sistema consorziale, la possibilità cioè di utilizzare i vettori idraulici come alloggio per fibre ottiche o cavi di trasmissione.
I condotti consorziali principali sono il Fiaccacollo e il condotto Sentiero insieme ad un fittissimo reticolo di condotti secondari e terziari. I partitori principali sono nelle attuali Via Castiglione, Porta Santo Stefano, Piazza Verdi e Via Irnerio.
L'area interessata dal sistema idraulico consortile è costituita dal settore della città compreso fra la cerchia muraria e la sponda destra del torrente Aposa. Questo territorio utilizza il reticolo idraulico artificiale come naturale gronda ed in sinergia con il sistema di fognature assicura l'allontanamento delle acque eccedenti la normale produzione. È infatti proprio dalla regimazione effettuata dal Consorzio mediante la gestione delle proprie opere idrauliche per le quali provvede alla manutenzione e vigilanza che viene garantito l'equilibrio del territorio servito.
Le acque veicolate vengono unite a quelle derivate dal fiume Reno ed insieme alimentano il sistema Navile – Savena Abbandonato e i condotti da esso derivati. Nell'area di interesse consorziale sono inoltre ancora attivi alcuni usi industriali (scambiatori di calore), così come si annovera ancora qualche uso irriguo per giardini di alloggi patrizi.
Una peculiarità di questo sistema è il servizio di pulizia che tramite le proprie acque si esegue nell'alveo del torrente Aposa, che attraversa l'intera città e costituisce il confine occidentale dell'area consortile.
Presidente
Jadranka Bentini
Consiglio Consorziale o Consiglio dei Delegati
Composto da 15 membri (Rappresentanti dei Consorziati)
Pietro Maria Alemagna
Sandro Artina
Adele Bassi
Jadranka Bentini
Valerio Boschi
Filippo Cattaneo
Francesco Ceccarelli
Rudi Fallaci
Valeria Gualandi
Dimissionario
Stefano Pezzoli
Marco Pinelli
Benedetta Scardovi
Caterina Secchi
Giovanni Zamboni Gruppioni
Assunteria o Consiglio di Amministrazione
Composto da 5 membri (Scelti fra i 15 Consiglieri Delegati)
Pietro Maria Alemagna
Sandro Artina
Jadranka Bentini
Francesco Ceccarelli
Stefano Pezzoli
Segretario
Andrea Bolognesi