L’Etiopia ha annunciato il prossimo riempimento della nuova diga sul Nilo Azzurro denominata Gerd (Grand Ethiopian Renaissance Dam). L’operazione richiederà 4 anni e permetterà di invasare 74 miliardi mc d’acqua, l’Egitto che già Erodoto, 25 secoli fa, definì un dono del Nilo, chiede ne vengano impiegati almeno 11.
Questi sono i prodromi di una controversia prevista da anni che si spera rimanga a livello verbale e dalla quale dipenderà l’assetto idrogeologico ed economico-sociale di una importante regione del mondo.
La disponibilità di acqua, l’energia che può fornire ed i limi che fluita rendendo fertili terre altrimenti aride sono elementi in grado di cambiare la storia e l’evoluzione del territorio che servono e delle genti che vi abitano.
Non a caso due persone che si contendono qualcosa vengono definite rivali, perché la prima ragione di opposizione è la disponibilità dell’acqua e gli antagonisti di solito si trovano su sponde opposte o, come nel caso degli Etiopi e degli Egiziani, a monte o a valle dello stesso fiume.
Non tutte le storie d’acqua sono a lieto fine come la Chiusa di Casalecchio riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Messaggero di una cultura di Pace. Scopo del programma dei patrimoni messaggeri di pace è quello di individuare monumenti, anche siti naturali, riconosciuti dai cittadini come simbolo di pace. La Chiusa è quindi simbolo dell'acqua che ha unito, anziché dividere, i bolognesi.
Nei prossimi giorni vi racconteremo una piccola controversia di casa nostra….